Il Consiglio dell’Unione Europea ha recentemente aggiornato la lista delle giurisdizioni non cooperative in materia fiscale, rimuovendo Bermuda e Antigua e Barbuda dalla cosiddetta “Black List”. Questa revisione è un segnale positivo per entrambe le giurisdizioni, che hanno compiuto importanti passi avanti per allinearsi agli standard di buona governance fiscale richiesti dall’Unione Europea.
Con l’esclusione di Bermuda e Antigua, il numero di paesi considerati paradisi fiscali scende a soli 11. Si tratta di un passo significativo verso una maggiore trasparenza fiscale a livello globale.
Indice
I Paesi Ancora nella Black List
Nonostante le recenti rimozioni, ci sono ancora 11 paesi che restano nella lista delle giurisdizioni non cooperative:
- Samoa Americane
- Anguilla
- Figi
- Guam
- Palau
- Panama
- Russia
- Samoa
- Trinidad e Tobago
- Isole Vergini Americane
- Vanuatu
Queste nazioni sono considerate non conformi agli standard internazionali in materia di trasparenza fiscale, equità della tassazione e lotta all’erosione della base imponibile e al profit shifting.
Antigua e Barbuda: Cosa È Cambiato?
Antigua e Barbuda, aggiunta alla lista UE nell’ottobre del 2023, era stata inclusa dopo una valutazione negativa da parte del Forum Globale dell’OCSE in merito alla mancanza di scambio di informazioni su richiesta. Tuttavia, grazie alle modifiche apportate alla propria normativa fiscale, il Forum ha concesso al paese una revisione supplementare. Questo ha portato alla sua esclusione dalla Black List, con il passaggio temporaneo nella lista grigia, in attesa della valutazione definitiva.
La lista grigia dell’UE raccoglie i paesi che hanno mostrato un impegno concreto verso la riforma delle proprie politiche fiscali, ma che non hanno ancora completato il processo di allineamento agli standard richiesti.
Figi e Palau: Progressi Importanti
Anche le giurisdizioni di Figi e Palau, pur restando nella lista delle giurisdizioni non cooperative, hanno compiuto “passi promettenti” verso il rispetto dei criteri di inclusione definiti dal Consiglio dell’UE. Questo indica che in futuro potrebbero uscire dalla Black List se continueranno a implementare le necessarie riforme fiscali.
Cos’è la Lista Grigia?
Accanto alla Black List, l’Unione Europea mantiene una lista grigia che raccoglie i paesi che hanno preso impegni formali per modificare le proprie legislazioni fiscali al fine di rispettare gli standard di buona governance. Questo rappresenta una sorta di “fase di monitoraggio”, in cui l’UE valuta se i paesi stanno effettivamente implementando le riforme promesse.
Recentemente, due paesi, Armenia e Malesia, sono stati rimossi dalla lista grigia dopo aver modificato i propri regimi fiscali dannosi. Questi cambiamenti indicano che entrambi i paesi hanno fatto progressi significativi nel migliorare la trasparenza e l’equità delle proprie politiche fiscali.
Il Caso del Vietnam
Il Vietnam, invece, ha ottenuto più tempo per adempiere ai propri impegni riguardanti la rendicontazione paese per paese. Il paese sarà sottoposto a una nuova valutazione nel prossimo aggiornamento della lista, previsto per febbraio 2025.
La Strategia Fiscale dell’Unione Europea
La lista delle giurisdizioni non cooperative è stata introdotta nel dicembre 2017 come parte della strategia esterna dell’UE in materia fiscale. L’obiettivo principale è quello di promuovere la buona governance fiscale a livello globale, incentivando i paesi a conformarsi a standard internazionali di trasparenza e equità fiscale.
Le giurisdizioni vengono valutate secondo criteri stabiliti dal Consiglio dell’Unione Europea, che includono:
- Trasparenza fiscale: la capacità di scambiare informazioni fiscali su richiesta.
- Tassazione equa: evitare politiche fiscali dannose che facilitano l’elusione fiscale.
- Adozione degli standard OCSE: in particolare quelli volti a prevenire l’erosione della base imponibile e il trasferimento dei profitti (BEPS).
Dal 2020, la Black List viene aggiornata due volte l’anno, permettendo una valutazione costante dei progressi fatti dai paesi inclusi.
Conclusione: Un Passo Avanti per la Trasparenza Fiscale
Le ultime modifiche alla lista UE delle giurisdizioni non cooperative rappresentano un importante segnale di progresso verso una maggiore trasparenza fiscale a livello globale. L’esclusione di Bermuda e Antigua e Barbuda dalla lista riflette i risultati delle riforme fiscali implementate e incoraggia altri paesi a seguire la stessa strada.
Tuttavia, restano ancora 11 paesi nella Black List, che dovranno continuare a lavorare per conformarsi agli standard internazionali e migliorare la loro governance fiscale. Il monitoraggio dell’Unione Europea e del Forum Globale OCSE sarà cruciale nei prossimi anni per garantire che questi progressi continuino.